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Pluteus Petasatus (Fr.) Gillet

Pluteus Petasatus

La primavera è arrivata! La stagione più bella! Tutto l'ambiente è intento a rinascere, è un momento delicatissimo per tutte le piante, la Natura è intenta a costruire le basi per l'estate. Tutte le risorse vengono impiegate per ottimizzare ogni gemma, ogni foglia, ogni fiore. E con la vegetazione sono in perfetta sintonia anche gli animali che vivono in simbiosi con le piante. L'uomo dovrebbe rispettare aI massimo questo momento magico. Sono vietate le potature e ogni forma di dominio sulla Natura. SI tratta di un meccanismo molto delicato che potrebbe lasciare segni negativi se disturbato dagli eventi atmosferici o dall'azione impropria dell'uomo.

Pluteus PetasatusQuest'anno la Primavera è iniziata con una condizione atmosferica simile a Luglio. Giornate assolate e molto calde, mancanza di pioggia e tanto vento che a sprazzi ha asciugato quel minimo di precipitazioni avute durante i primi giorni di Marzo. Ciò ha influito negativamente sulla crescita dei funghi tipici della Primavera. Nonostante tutto, girovagando nelle belle giornate, tra boschetti e prati, abbiamo rinvenuto in egual modo i classici rappresentanti micologici del periodo. In questa scheda presentiamo un buon fungo curioso e dalle considerevoli dimensioni di crescita, il Pluteus petasatus.

Discreta la sua commestibilità, trattasi di una primizia, visto il periodo. Da giovane il cappello si presenta emisferico convesso con tipiche gibbosità, si aprirà e si distenderà meglio a maturazione. Il margine è fortemente involuto. La cuticola è facilmente asportabile negli esemplari maturi. Il colore varia dal bianco, avorio o crema e negli esemplari giovani presenta anche delle squamettature brunastre sulla sommità del cappello. I Pluteus appartengono alla categoria dei rodosporei, cioè a lamelle con spore rosa. Il fatto principale è che questo fungo non si presenta subito con le lamelle evidentemente rosee. È necessario interpretarne le sfumature, visto che inizialmente si presentano biancastre, o di un debole rosa antico. L'inserzione delle lamelle al gambo si presenta staccata, visto che si tratta di un fungo eterogeneo, cioè, gambo e cappello si separano facilmente. Come possiamo notare dalla foto, le lamelle sinuose e ventricose (notevolmente ingrossate e bombate nella parte meridiana)sono poco fitte e si raggruppano a pacchetti intercalati da lamellule.

Pluteus Petasatus Il gambo è di bella forma cilindrica e leggermente incurvato alla base. E‘ percorso da fibrille di colore bruno solo dal suo innesto al terreno fino a tre quarti della lunghezza del gambo stesso. In genere lo si trova a gruppetti di tre o quattro esemplari, anche se gli autori lo indicano a crescita cespitosa, su residui legnosi in marcescenza dando l'impressione di essere terricoli ma legati ad essenza arborea in decomposizione presenti nel substrato, quindi la specie Pluteus è a carattere sempre lignicolo. Allo stato attuale delle conoscenze nessuna altra specie dispone di una simile architettura.

La came è soda, bianca e a maturazione fibrosa. Il sapore è fungino e l'odore ricorda moderatamente il ravanello o il budello del salame. Ci sarebbe ancora molto da dire ma per il momento atteniamoci a questa descrizione sufficiente per un eventuale riconoscimento, e nel frattempo attendiamo alcune piogge per vedere e descrivere ulteriori specie classiche della primavera, sempre che non fugga il momento.Pluteus petasatus

Ritornando alcuni giorni dopo, anche abbastanza in ritardo ormai, è ben chiaro lo sviluppo del fungo. Il colore si è scurito assumendo la gradazione nocciola brunastra, notiamo la crescita cespitosa e come la cuticola si separi facilmente dal cappello. Il fungo ha raggiunto le sue dimensioni ottimali rivelando la sua qualità di essere massiccio e importante nelle dimensioni. Le lamelle hanno raggiunto anch'esse lo stadio di maturazione assumendo la caratteristica rodosporea (colorazione rosata). Particolare che mancava ancora nella prima fase di crescita e il cappello si è aperto circolarmente e appianato.

Pluteus petasatusConcludendo, il Pluteus petasatus è comunemente presente tra le primizie micologiche ed è come già detto un discreto commestibile, solo da giovane comunque, ancora chiuso come dalle foto iniziali. Esiste per curiosità ed onor di cronaca, anche una specie, il salicinus, che è meglio evitare, considerato allucinogeno e quindi per nulla consigliato. Ma non ci si potrà sbagliare nel confonderlo, perché assume caratteristiche macroscopiche per nulla simili al nostro onesto petasatus.

Foto Michele Dal Santo

Testo Michele Dal Santo, comitato di studio del Gruppo Micologico Naturalistico dei Colli Euganei

Consulenza scientifica Francesco Bertoncello, micologo del Gruppo Micologico Naturalistico dei Colli Euganei