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RANA VERDE (Pelophylax esculentus)


Dominio: Eucariota

Regno: Animali

Phylum: Cordati

Classe: Anfibi

Sottoclasse: Lissanfibi

Ordine: Anuri

Famiglia:Ranidi

Genere: Pelophylax

Spegie:esculentus

 

Il nome della classe, Anphibia, indica che la maggior parte delle specie trascorre un periodo della vita nell'acqua, come embrione o come larva, mentre, dopo aver subito la metamorfosi, vive in ambiente subaereo.


Descrizione

Di circa 12 centimetri di lunghezza, come tutti i ranidi europei ha fianchi stretti, due paia di arti con 4 dita, quelli posteriori sono lunghi.

Pupilleorizzontali provviste di palpebre mobili. La bocca contiene dentelli ed una lingua estroflessibile.

Dorso di colore verde smagliante o bruno oliva, talvolta cosparso di macchie nere e ornato, da ogni lato, da pliche dorso laterali ricche di ghiandole acinose semplici di color bronzo; che secernano muco , il quale distribuito su tutta la superficie del corpo, ha un ruolo essenziale per l'adattamento alla vita aerea limitando l'evaporazione, mantenendo ruvida la pelle e permettendo la respirazione cutanea.

I fianchi sono macchiati di nero o di bruno scuro; la parte posteriore delle cosce è marrone marmorizzato nero, giallo o arancio.

Una linea dorsale, chiara, mediale si estende dalla testa fino all'ano, ma manca in parecchi individui. Il ventre è bianco, punteggiato di nero e di grigio.Membrana  timpanica ben evidente.

I maschi sono provvisti da ogni lato della testa di un sacco vocale esterno color grigio, che si gonfia come una vescica.    

 

Riproduzione

Durante l'accoppiamento,che avviene in giugno, il maschio tiene la femmina per le ascelle; le uova (complessivamente parecchie migliaia) vengono deposte in grossi ammassi sul fondo dell'acqua, dove avviene la fecondazione esterna.

  

 

Dall'uovo esce il girino (in genere sono tra i 100 e 200, ma pochi ne sopravvivono), che compie il proprio ciclo vitale in tempi variabili tra 1,5 e 3 mesi.

Alla fine della metamorfosiil girino sviluppa le zampe atte a saltare, polmoni per respirare fuori dall'acqua, perde la coda e cambia regime alimentare, passando da detritivoro a carnivoro. Dopodiché la rana adulta continua la sua vita nel ciclo vitale. I maschi della rana per attirare le femmine gracidano, emettono cioè un verso gonfiando dei sacchetti d'aria nelle guance. In genere le femmine cercano il maschio che produce il gracidio più potente per accoppiarsi e deporre le uova.

 

Comunicazione

Le rane utilizzano una strategia comunicativa simile a quella delle emittenti radio, dato che ognuna trasmette suoni in una banda di frequenze diversa, per evitare sovrapposizioni e per riconoscersi più facilmente. Inoltre vi è una differenziazione a seconda delle dimensioni, infatti le rane più grandi emettono grida dai suoni bassi, profondi e più diradati, mentre quelle piccole effettuano richiami più acuti e più ravvicinati.
 

Habitat
Vive ai margini degli stagni e dei corsi d'acqua lenti e con vegetazione fitta. Al minimo segnale di pericolo si tuffa e scompare tra la vegetazione.

E' un animale voracissimo che si nutre di insetti, tra cui farfalle che si avventurano sopra l'acqua, larve, vermi, lumache, ma anche di prede voluminose come giovani rane, piccole lucertole, piccoli roditori.
In Italia è ampiamente diffusa ovunque, sino a 1200 metri di latitudine.

 

Lo sapevate che...


Pur essendo uno degli abitanti più comune e conosciuto di stagni e acquitrini, la rana ha sempre colpito la fantasia dell'uomo, grazie al particolare aspetto e, soprattutto, per il curioso ciclo vitale, che nella strabiliante metamorfosi da girino a rana ha il suo culmine. Ispirate a queste sue stranezze esistono pertanto molte superstizioni, false credenze ed un buon numero di proverbi e modi di dire.

Ad esempio:

  • in passato, si credeva che le rane nascessero dalla terra fecondata dagli acquazzoni estivi, oppure che, essendo animali generati dalla pioggia, potessero cadere direttamente dal cielo.
  • Il loro gracidare era poi visto come una lode, una preghiera a Dio, ed interromperlo equivaleva a ritardare la liberazione di un'anima dal purgatorio.
  • Altri sostenevano che nelle rane si celassero le anime dei bambini morti prematuramente, perciò guai a ucciderle o molestarle.

Di quest'idea non lo sono le streghe, che con rane e rospi preparavano filtri e malefici. E quando non soccombevano nei paioli di fantasiose fattucchiere, erano usati come dimora da principi, fate o demoni.
Questo anfibio, grazie alle carni tenere e saporite, è da sempre apprezzato in cucina. Fino a pochi decenni or sono, schiere di ranari vagavano notti intere per fossi e acquitrini alla ricerca di questo batrace. Alla mattina, quando i sacchi erano pieni, i cacciatori privavano le rane ancora vive della testa e delle zampe, le spellavano e le preparavano per cucinarle fresche, di solito infarinate e fritte o, spolpate, come condimento per la pasta asciutta; oppure le mettevano via sotto sale per l'inverno. Le ranocchie portano bene, tant'è che gli amuleti che le raffigurano (spesso associati a simboli lunari), sono ritenuti validi contro il fascino, il malocchio e la iettatura.

Per riprendere quanti hanno smania di cambiare il proprio stato (lavoro, amicizie, amori), peggiorando la situazione esistente, si dice che fanno "il salto del ranocchio", riferendosi al salto che le rane fanno quando, spaventate, si gettano dalle sponde dei fossi dentro la melma.