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Amarene

Nome Scientifico: prunus cerasus

Nome Comune: Amarena

Nome volgare: Marineè o Amarene- Marasca

Famiglia: Rosacee

Storia e Leggenda: Un po' di storia e leggenda: I ciliegi appartengono a due specie ben distinte: Il Prunus Avium, il Ciliegio di tipo selvatico da cui derivano tutte le varietà coltivate di ciliegio vero e proprio. Mentre il Prunus Cerasus dà le Amarene. Quest'ultima specie è originaria del mar Caspio, dell'India del Nord e del Kurdistan. L'Italia nell'epoca romana conosceva solo il ciliegio selvatico, fu dopo la vittoria su Mitridate nel 64 A.C. che vennero importate altre qualità pregiate, tra cui l'Amarena da Cerasonte una città del Mar Nero che ha dato, secondo alcuni il nome di questa specie. Secondo altri invece il nome scientifico dell'amarena deriverebbe dalla parola greca Kerasos e a sua volta dall'iranico Kirahs.

Dove cresce: è una specie eurasiatica dai Balcani all'India, sui nostri colli viene da lungo coltivata perché i suoi frutti davano un piccolo reddito. Cresce anche spontanea inselvatichita ai limiti dei campi, boschi e lungo le siepi, è una pianta che ha poche esigenze si adatta ai terreni più diversi, ma sempre al sole. Vive in pianura fino a 1500 Mt di altezza.

Come si coltiva: nei nostri colli cresce spontanea ma si può coltivarla per talea oppure per seme in un terreno fertile con la giusta umidità, poi le piantine si trapiantano a fine autunno o in primavera, portando la piantina all'innesto secondo la varietà desiderata.

Descrizione della Pianta: è un piccolo alberello alto al massimo da 4 a 8 Mt, cresce spontaneo tipo arbusto, a rami divaricati, esili a volte penduli, la corteccia dei rami giovani è di colore verde chiaro e passa con il tempo a rosso marrone lucente, le foglie sono sorrette da un picciolo sprovvisto di ghiandole, e a differenza del ciliegio che le ha raccolte all'apice dei rami, sono alterne. La lamina di forma ovale acuminata è fittamente dentata ai margini, liscia, glabra, di color verde lucente e di consistenza coriacea. I fiori sono alterni ermafroditi e raggruppati in corimbi di 2 a 4 fiori con lunghi peduncoli: il calice è formato da cinque sepali e la corolla da cinque petali ovali o arrotondati di colore bianco puro. Il frutto è una drupa globosa di circa l0 mm di diametro. Glabra pendula succosa, di sapore acidulo asprigno, con nocciolo globoso e liscio di colore che va dal rosso pallido, nella varietà Caproniana, al rossonerastro nella varietà Austera. Fiorisce fra aprile e maggio.

Parti usate: Soprattutto i peduncoli dei frutti, che si raccolgono a completa maturazione delle drupe e si essiccano all'ombra. Si possono utilizzare a fine terapeutico anche i frutti.

Principi costituenti: Acidi organici, vitamine c. e b., sali di potassio, polifenoli, e zuccheri facilmente assimilabili.

Proprietà: i peduncoli dei frutti sono usati come buoni diuretici, antiurici e antigottosi, secondo alcuni queste proprietà sono dovute non solo dai sali di potassio di cui il peduncolo è ricco, ma anche da sostanze come polifenili, la cui attività viene ora studiata con interesse. I frutti sono rinfrescanti e dissetanti.

Indicazioni: per le energiche proprietà diuretiche, la droga trova impiego contro disturbi come la nefrite, la cistite, i calcoli renali e vescicali.

Modo d'impiego

Uso interno, si può fare un decotto con la polpa di 3 drupe per ogni tazza di acqua bollente, si può avere così una bevanda stimolante per l'attività dell'intestino. L'infuso di peduncoli è un forte diuretico: si gettano nell'acqua bollente 3 manciate di droga, si lascia in infusione per 20 min. e si filtra. La polpa del frutto è aperitiva: stuzzica l'appetito e stimola le attività dello stomaco se mangiata in quantità moderata. Ai diabetici e agli uricemici è consigliabile un consumo maggiore circa 500 gr. Anche di più durante la giornata. Uso esterno: gli impacchi con la polpa e il succo aiutano a mantenere la pelle morbida e vellutata. Altri Usi: ecco una ricetta per preparare un'ottima crema di amarene: scaldare 5 tazze di latte, versarvi a pioggia 50 gr. di farina d'avena, unire poi 50gr. di zucchero, 100 gr. di nocciole tritate e un pizzico di sale, 500gr. di amarene snocciolate. Cuocere fino a quando le amarene si sono ammorbidite. Il legno dell'amarena è idoneo a lavori di tornio ed intaglio. Per la fermentazione e distillazione dei frutti aspri acerbi anche a maturazione si ottiene un ottimo liquore "Il Maraschino" e delle marmellate - gelatine ottime.

Le descrizioni di questa piantina erbacea e perenne e delle sue proprietà sono stati consultati i seguenti volumi: "Curarsi con erbe, radici, foglie e fiori." di Emanuela Borio. Editrice Velari, e "il Grande libro delle Erbe, Salute, Bellezza, Cucina, l'Erbario dalla A alla Z." Editoriale del Drago e Giancarlo Zanovello.