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Prugnolo

Nome Scientifico: Prunus Spinosa

Nome Comune: Prugnolo

Nome volgare: Brombioì - Prugnuearo - Pruno selvatico

Famiglia: Rosacee

Dove cresce: è un arbusto cespuglioso spinoso che cresce nei luoghi incolti sempre esposti al sole aridi e soleggiati lungo le siepi dai monti al mare fino in montagna a 1500 metri di altezza, è presente anche nelle isole.

Come si coltiva: Le talee si prelevano dai giovani rami in luglio, si piantano in cassone con torba e sabbia, si trapiantano in vasi nella successiva primavera in vivaio, dove restano uno due anni prima di essere posti a dimora preferibilmente in autunno o in primavera

Lo si riconosce: Per: i suoi rami contorti, alti fino a quattro metri, bruni, spinosi, pubescenti da giovani, le foglie sono piccole, alterne, ovali, lanceolate, seghettate, di color verde scuro, tormentose nella pagina inferiore,con stipole pelose. I fiori sono a calice con cinque petali bianco puro solitari o germinati, con peduncolo glabro, fiorisce in marzo e aprile, prima che spuntino le fogli e sembrano nuvole bianche e molto profumate. I frutti che sono delle piccole drupe di color nerastro azzurrognole solo a maturità sono ricoperte da una pruina bianca cerosa, hanno poca polpa verdastra e un grosso nocciolo giallo, sono sempre molto asprigni.

Parti usate: si usano la corteccia, le foglie, i frutti, e i fiori questi ultimi si raccolgono in bocciolo.

Quando si raccolgono: la corteccia si stacca dai rami giovani in primavera e in autunno: le foglie da maggio a fine estate, i fiori in marzo fino a maggio; i frutti nel primo autunno.

Come si conservano: la corteccia va essiccata bene al sole, si stagiona e si conserva in sacchetti di carta o tela; mentre le foglie si usano fresche; i fiori si raccolgono scegliendo i migliori, appena sbocciati, si essiccano all' ombra in un luogo areato, in sottili strati, rimuovendo spesso, e si conservano in sacchetti; i frutti si raccolgono anche acerbi, oppure a maturazione (in questo caso si attendono i primi freddi, quando essi sono un po' meno aspri) e si essiccano accuratamente in forno.

Proprietà: la corteccia ha proprietà astringenti,diuretica e febbrifughe; le foglie sono depurative e dissetanti, antiasmatiche; i fiori sono depurativi, diuretici, lassativi, tonico- stomachici, vermifughi; i frutti sono astringenti, antidiarroici e antidissenterici e tonici sull'organismo generale.

Principi costituenti: il prugnolo, contiene tannino, acidi organici, essenze, glucosidi ciano genetici (che liberano acido cianidrico)

Per la salute: il prugnolo è indicato per le sue proprietà astringenti, nella cura di diarree e dissenterie; in casi di affaticamento generale, per stimolare la crescita, nella cura di foruncoli e acne giovanile: uso interno: decotto e tintura della corteccia: infuso di fiori: decotto, marmellata, sciroppo, liquore dei frutti. Uso esterno: decotto della corteccia per lavaggi, bagni parziali, sciacqui e gargarismi, astringenti della cute e delle mucose, infuso delle foglie per gargarismi astringenti

Per la bellezza: i frutti del prugnolo hanno una accentuata azione astringente, sono dunque particolarmente adatti per la cura della pelli grasse e con pori dilatati. Vanno ridotti in poltiglia e applicati sul viso (escludendo naturalmente la zona peri oculare) costituiscono una eccellente maschera di bellezza, mentre il suo decotto può essere usato come tonico, da applicare sotto forma di compresse o per picchiettare sulla pelle con un batuffolo di cotone imbevuto.

Per la cucina: i frutti del prugnolo, dal tipico sapore asprigno, possono essere consumati al naturale solo se sono perfettamente maturi; con le sue bacche si possono fare marmellate, gelatine, liquori ; la marmellata si prepara facendo cuocere l kg di frutti con 250 gr di vino bianco , 250 gr di acqua, un po' di scorza di limone grattugiata, un pizzico di cannella, un chiodo di garofano e 250 gr di zucchero, quando si è asciugata e ha raggiunto la giusta consistenza, passare al setaccio per eliminare i noccioli; conservare in vasi sterilizzati. Un liquore: utile contro i disturbi intestinali si ottiene lasciando macerare per 2 mesi 500 gr di frutti per far fuoriuscire tutto il liquido: aggiungere quindi un sciroppo ottenuto con 300 gr di zucchero e 180 gr di acqua: miscelare e lasciare stagionare ancora per un po' di tempo. Bere puro o diluito nell'acqua calda o fredda a piacere.

Per questa pianta è stato consultato il seguente volume: "Curarsi con erbe, radici, foglie e fiori." Editrice Velar, e "Il Grande libro delle Erbe. Salute, bellezza, cucina. L'erbario dalla A alla Z". Editoriale del Drago e Giancarlo Zanovello.